Sabato 23 novembre 2013 – ore 21.00
AMORE E STALKING
(Un viaggio all’inferno)
Con Francesco Aiello, Noemi Caruso, Paolo Cutuli
Stefania De Cola, Giusy Mellace, Francesco Votano
Regia Lindo Nudo
Costumi di scena Rita Zangari; Impianto scenico e drammaturgia Lindo Nudo; Assistente alla regia Jo Lattari; Disegno Luci Paolo Carbone; Elaborazione Suoni Alessandro Rizzo, Macchinista di scena Giuseppe Delia; Collaborazione drammaturgica Mimmo Donato, Jo Lattari;
“Stalking” è un termine che indica il ripetuto tentativo da parte di un individuo di diventare padrone della vita di un altro seguendone le tracce e i movimenti, come in una caccia, ossessionandolo..Le storie raccontate nello spettacolo ci consegnano la testimonianza di una realtà diffusa, fatta di amore e odio, di arroganza e paura, di affetti stracciati, di lacrime, sangue e sopraffazione, fra persone normali, come noi. Le storie di chi, per aver accettato un fiore, uno scambio di sorrisi, una gentilezza, talvolta un affetto, si è trovato poi trascinato in un incubo, ostaggio di un predatore chiamato stalker. Chi è questo sconosciuto ? Questo ospite scomodo della nostra esistenza ? Può essere chiunque e questo spettacolo vuole raccontarlo. Lo spettacolo Stalking vuole essere un simbolico risarcimento per chi ha sofferto ed è rimasto inascoltato, finché qualcosa di irreparabile ha trascinato la sua vita sotto gli occhi di tutti. I tanti – e certamente anche qualcuno di noi – che poi avremmo detto: “Prima o poi doveva succedere, erano anni che diceva di avere paura, aveva fatto anche denuncia…”
Amore e stalking è un incrocio di vite, di vicende di donne, soprattutto, che hanno subito la violenza fisica e psicologica di un amore degenerato o mai nato e non corrisposto, e poi vissuto nella forma dell’ossessione. Storie diverse, osservate da più punti di vista, ma accomunate dal racconto di un dolore, spesso ignorato, sottovalutato, talvolta non compreso. Un dolore che, fino a poco tempo fa in Italia (il reato è stato introdotto nel codice penale soltanto nel 2009), non poteva trovare giustizia, e rimaneva perciò muto, del tutto inascoltato. Lo spettacolo aspira a raccontare anche questo, attingendo, attraverso una complessa operazione drammaturgica, alla cronaca e alla letteratura. In un gioco a incastri, si racconta così l’orrore della realtà, con i suoi episodi di sopraffazione abuso e violenza.