MADRIGALE
da Emilio Argiroffi, Nosside, Federico Garcia Lorca, Corrado Alvaro, Pino Michienzi
con
AnnaMaria De Luca
Elena Santise
Mimmo Audino
Attilio Gualtieri
Giuseppe Gualtieri
regia Luca Maria Michienzi
Sabato 14 alle ore 21 e Domenica 15 alle ore 17 vi sarà il debutto dell’ultima produzione del secondo anno di residenza teatrale. Si tratta di “Madrigale” uno spettacolo di Luca Maria Michienzi che trae ispirazione dalla composizione poetica “Madrigale siciliano con alfabeti e tamburi”, di uno dei più grandi poeti calabresi di adozione, Emilio Argiroffi.
L’adattamento teatrale rispetta volutamente gli elementi essenziali del componimento poetico, mantenendo il lirismo delle parole di Argiroffi e di quelle di altri autori come Garcia Lorca e Alvaro: un incontro fra la poesia classica e contemporanea, rielaborato in un unico percorso d’amore, che sposa i suoni della tradizione musicale popolare riorganizzati in musica e ritmi improvvisati. Nel testo vi è un approfondito lavoro sulla lingua calabrese, sul recupero dell’idioma puro, non contaminato da pseudo dialetti che nel tempo ne hanno deviato la natura, ricca al contrario di derivazioni greco-latine, di spagnolismi, di francesismi e dei più affascinanti fonemi arabo-normanni, quelli autoctoni delle proprie radici. Poesia come ricerca della parola attiva trasmessa non solo come testimonianza del popolo, ma come materia viva, pulsante, attraverso la mediazione del teatro che, attivando i suoi meccanismi, arricchisce la Storia di contenuti essenziali ed emotivi.
Nello spettacolo i versi, i ritmi, i suoni delle parole dialogano costantemente con la musica e la danza. Musica eseguita dal vivo da un trio formato da Mimmo Audino (fondatore, anima e voce dei Marasà), Attilio Gualtieri alle corde e chitarre e Giuseppe Gualtieri alla fisarmonica e bandoneon. Un trio capace per talento, formazione ed esperienza di eseguire partiture in cui si fondono la tradizione con la cultura musicale classica.
Elena Santise è, nello spettacolo, la danza e il movimento che dialoga ininterrottamente con le parole e i versi.
Il corpo della danzatrice diventa, così, specchio e alter ego fisico della voce e del corpo dell’attrice protagonista, AnnaMaria De Luca